[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]

Wednesday 19 November 2008

High noon - Mezzogiorno di fuoco - I: Il destino aspetta..

Teddy salì di corsa le scale, ma quando aprì la porta della camera n.11, suo fratello aveva già smesso di respirare.
Era appena ritornato da dieci giorni. Non lo vedeva da quindici anni. La vendetta aveva saputo aspettarlo. Per tutto questo tempo. Per questo Teddy aveva pensato che fosse meglio per lui prendersi una stanza in albergo, credendo che portarlo a casa sarebbe stato troppo pericoloso.

Non era bastato.

Ora non rimaneva che una sola cosa da fare.
Non controllò neppure quante pallottole avesse nel caricatore: pensò che il destino esisteva e che, per questo, se c'era scritto che lui avrebbe ammazzato quel vigliacco che si era portato via suo fratello, anche soltanto una pallottola gli sarebbe bastata.

Friday 14 November 2008

Thursday 13 November 2008

Peggy & Pat Academy

Parquet lucido marrone-aranciato, finestrone gigantesco che corre lungo tutta la lunghezza della sala: davanti, la città, scura, con il fiume che esce dal suo seno. Noi siamo seduti sulla fila di sedie dalla parte opposta alla parete con la finestra e ci stiamo cambiando le scarpe. Pat comes and says: "Nice faces to see", and smiles. We smile too. Peggy instead, who is Pat's aunt, is sitting few chairs next to us. She's smiling as well, but a bit wistfully. "I'm not going to dance anymore" she says to us later, even not too worried..
She must have been dancing so much, we can read it in her eyes..

E' meglio così!

Non arrabbiarti, è meglio così: lascia che essi seguano la loro strada, tu segui la tua, che è un'altra! Seguila dunque, che mancarla per te sarebbe un disastro!
Io non posso farci niente: quando loro vengono, non posso fermarle. Anzi, ho imparato che l'unico modo per me di essere felice, è di seguirle, fino in fondo.

"Dai a Cesare quel che è di Cesare.."

Ognuno è bravo a fare qualcosa: Baricco è bravo a raccontare le storie, io a esagerare..

LE MACCHINE DELLA POLIZIA

le macchine della polizia sono nere, blu, blu scuro, comunque scure; sono di ferro: se ti prendono, ti stritolano e ti ammazzano; le sirene ti spaccano i timpani; i poliziotti sono cattivi, ma solo perchè non hanno famiglia: il sistema del dittatore seleziona dei soggetti con uno scanning embrionale, li fa rapire e distrugge le loro famiglie dandole in pasto al tubo catodico.
Nessuno si augura di incontrare mai un poliziotto: quando sentono una sirena, la gente si guarda, a destra e a sinistra, sperando che non sia il suo turno. Alcuni hanno imparato a fare finta di niente: sanno che se il loro turno è arrivato, nulla potrà far loro scampare al loro destino; in compenso, hanno la certezza che, se il loro turno non è, non incroceranno mai i loro sguardi, tagliando così ogni possibilità di suscitare gratis la loro ira terribile.

Un pomeriggio, un novembre

sedevo sul divano blu in penombra - courtains were open but it was late. The fireplace in front of me was off. Le lattine vuote di Coca-cola incominciarono a materializzarsi dal nulla, una dopo l'altra, rimanendo lì ferme, immobili, dove venivano create. All'inizio in aria, in ordine sparso, un po' dappertutto, ma non dal basso! Poi però, col passar del tempo, notai che un ordine di riempimento in effetti c'era, ed era un ordine polarizzato, polarizzato verticalmente, dal basso verso l'alto. Quando ci ero ormai dentro fino al collo, delle lattine erano già comparse in alto, vicino al soffitto, ma erano poche, sicchè potei gustarmi lo spettacolo del ricoprimento della grande finestra del salotto (del mio salotto): "un tramonto niente male", pensai tra me e me. La forma delle lattine era normalmente cilindrica, quindi, pensandoci, era impossibile che lo spazio potesse venire completamente riempito. Per non parlare poi dei profili: del mio volto, per esempio! Del mio corpo! Tutto, tutto il mio corpo! Eppure, stava accadendo. E, cosa ancor più strana, non provavo nessuna sensazione di soffocamento. Anzi, potevo anche muovermi! Ero al buio, questo sì, ma era come se quel vuoto magma metallico mi proteggesse, come se si adeguasse alla mia presenza, quasi come se sapesse già in anticipo quali sarebbero stati i miei spostamenti, lasciandomi così una possibilità di movimento fluido: eravamo in armonia, forse una sola cosa! Come potessero quelle lattine ricombinarsi in maniera tale da riempire in ogni istante, con continuità, tutto il volume della casa senza lasciare interstizii, è ancor oggi per me un mistero. Ma, forse, la cosa più sbalorditiva fu, per me, il mio senso di aderenza a quella mostruosità per me quasi familiare.
Fu così che raggiunsi la camera da letto, mi distesi sul letto freddo e mi addormentai..

Dialogue

Sergey: "Tomorrow will never come..."
Lina: "No, never, 'cause it's already now."