[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]

Thursday 26 May 2011

Pisapia/3

Berlusconi ha perso le elezioni, poi il referendum; quindi è stato sfiduciato dalla Lega, il nuovo governo di centro-sinistra ha abolito le leggi ad personam e infine è andato in galera per i reati commessi. Dopo 40 giorni di gattabuia è stato rimesso in libertà perchè ha compiuto di 75 anni, la sua età cioè è stata ritenuta incompatibile con il regime carcerario (attenzione, non nel senso di quello di Di Pietro!). Nel frattempo tutti i suoi beni sono stati confiscati e ora si trova a vivere con una pensione da 500 EUR al mese. Le minorenni ora le vede soltanto quando gli passano davanti in strada per andare a scuola, mentre lui cerca, provando a non dare nell'occhio, qualche cosa di valore che sia stato abbandonato nel cestino. Arrivato alla disperazione, ha incominciato finalmente a piangere tutte le lacrime che in tutti questi anni non si è mai concesso. Dopo essersi liberato definitivamente della sua maschera staccandosi anche i tacchi dalle scarpe e dando fuoco ai quei capelli di plastica che non lo avevano ancora mollato, ha compiuto il gesto estremo di tornare in se stesso. Tutto questa per colpa di Pisapia...

Monday 23 May 2011

Cosmogonia (Pisapia/2)

In principio il cosmo era condensato in un punto. Poi arrivò Pisapia e si mise lì seduto al fianco del punto, che conteneva tutto il cosmo, a guardarlo. Il cosmo ne ebbe paura e allora, scoppiando, incominciò a generare tempo affinchè potesse fuggire da quell'uomo cattivo che era venuto a minacciarlo.

Saturday 21 May 2011

Pisapia

Pisapia, come suoleva, apprestava ornarsi il petto e il crine solo per spezzare il cuore a Leopardi.

Ogni volta che rompo qualcosa passa Pisapia e mi ruba tutti i cocci: ggrrr, maledetto! 

Pisapia ogni inizio mese si infila un casco in testa, monta sulla sua lambretta rosso-comunista e rapina le vecchiette che escono dalle Poste dopo che hanno appena ritirato la pensione per sostenere le attività terroristiche che dirige: pisapia primula rossa!

Pisapia offre le carammelle piene di droga ai bambini all'uscita della scuola; poi, se i bambini accettano, lui cambia idea apposta per farli mettere a piangere!

Pisapia sequestra gli autisti degli scuola-bus, si toglie il travestimento da primula rossa*, mette su quello da autista e poi porta i bambini delle elementari a giocare a pallone in autostrada.

Una volta ai bambini cattivi si portava il carbone alla Befana: da oggi in poi arriverà Pisapia-uomo nero che se li porterà via!!!
  
La sterilità di coppia ce l'ha Pisapia nel programma: vergogna!
* vedi commento precedente alla voce "terrorismo".

Friday 20 May 2011

The Big Crunch

- Adesso io come faccio? Non potrò più venire a Roma a trovare mio fratello... non potremo più andare a farci le nostre passeggiate a Villa Ada, aspettando che Assunta si svegli... Come faccio senza di lui? Lo capisci questo? Lo capisci, quello che dico?
- Ma che cazzo vuoi?
Il carnefice, parlando, torceva gli angoli della bocca all'ingiù; nel tono della voce, quello che aveva imparato durante la sua vita di strada: indifferenza. L'aggressivvità invece la manteneva nell'espressione del corpo piuttosto che nel movimento, come un pitbull al guinzaglio: soprattutto ora che che gli affari gli avevano ripreso a girare nel verso giusto, non voleva rovinare tutto. Non poteva neanche. L'aveva commessa, la cazzata, e stavolta il processo c'era stato: per questo non poteva rompere il setto nasale a questo rompicoglioni che continuava ripetergli cose in faccia che lui semplicemente non prendeva in considerazione. Stranamente però il destino l'aveva aiutato (insieme a quel palazzinaro amico del giudice): niente condanna uguale uomo libero. Uomo libero uguale affari. Uguale grana. Quella tanta stavolta. E questo coglione spelacchiato si sarebbe tolto dalle palle da solo. Che cazzo stava dicendo?
- Fottiti vaffanculo sparisci sterco, mi hai rotto i coglioni, che cazzo vuoi?
Chiariti i suoi pensieri - un po' come ci si sistema con la mano il nodo della cravatta prima di presentarsi in sala - il carnefice fece per dirigersi verso l'uscita della baracca. Baracca nella penombra. Porta inesistente. Cono di luce bianca che quindi entra: fuori, caldo, l'estate, un pomeriggio da penneca dopo pranzo, bava che esce dalla bocca per andare a depositarsi sul cuscino, e poi passare alla panchina sotto la quercia con la vista sopra la rotonda a mare per fumare prima di scendere in spiaggia per arrostire il pesce della cena, e rimanere lì poi, col culo umido, seduto sulla battigia a farsi lavare i pensieri della giornata dal mare. La mole del carnefice è a metà della stanza: una quantità di moto che senza temere urti si sposta in linea diretta verso l'uscita. Neanche quello dello sguardo di quell'inesistente. Il click della sicura della sua pistola però sì...

Disperazione positiva

La disperazione è uno stato d'animo da cosiderarsi positivo: infatti soltanto nelle sue grinfie ci arriva la forza di cambiare. In sua assenza, si può anche intuire di dover cambiare, ma visto che tutto sommato non ci sta ancora andando così male (grazie anche all'abitudine che abbiamo sviluppato a quel dato stato di cose che precede la disperazione), di solito dunque preferiamo rimanere nella situazione corrente e rinviamo la decisione di cambiare a una data che in realtà viene sempre automaticamente spostata in avanti nel tempo finchè non si precipita - sperabilmente - nella disperazione, che a questo punto diventa una salvezza, una liberazione. È infatti vero che uno stato negativo ma non ancora talmente catastrofico da indurci a essere disperati può protrarsi anche indefinitamente a lungo.

La svolta

La prende e la porta via con sè. Lei ci sta. Viaggiano. In macchina. In questo momento stanno attraversando un cavalcavia. Il panorama è onirico. Sotto c'è il vuoto. Sono pronti a volare: in qualsiasi momento dovessero bussare alla porta, loro saranno già pronti; lo sono ora e hanno capito come rimanere su quest'onda stazionaria. Lei fuma. Lui pure. Fumano. Il fumo non esce dai finestrini perchè stanno guidando una macchina decappottabile, decappottata: il fumo semplicemente vola via da tutte le parti verso la morte termica, irreversibilmente. Ci sono poche macchine, ma la maggior parte di quelle che ci sono li sorpassano: velocità di crociera, non hanno fretta. Si sono già preparati il discorso per quando saranno a faccia a faccia con chi li attende: semplicemente non diranno nulla. Guarderanno diritto negli occhi il loro carnefice. Sono pronti, come un proiettile nella canna della pistola, pronto per essere esploso. Concependo il tempo in maniera relativistica, si potrebbe dire che lo hanno già disinnescato col loro sguardo, col loro mutismo. Poi non rimarrà più niente da fare, solo aspettare...

Parallel temporal dimensions

Understanding that I cannot imagine it, I realize to guess what it is.

Dimensioni temporali parallele

Capendo che non me lo posso immaginare, riesco a intuire che cosa è.

Wednesday 18 May 2011

Berlusconi ha deciso che vivrà in eterno, a meno che nell'aldilà non lo attenda il paradiso...

Sunday 15 May 2011

eyes shut

For a human being it is impossible to have an absolute conscience of himself. If indeed it were not so, then he would feel so intolerably alone that he would immediately die of it. [1]

And then he writes:

'As the two vibrations combined, it was as if a large billowing shape came billowing out of some corner in my mind. I can be no more precise than to say large, dark, shape, and billowing, what came flapping out of some backwater of my psyche I had not had the slightest inkling was there.'

'But it was inside you, though.'

'Katherine, Kate, it was total horror. It was all horror everywhere, distilled and given form. It rose in me, out of me, summoned somehow by the odd confluence of he fan and those notes. It rose and grew larger and became engulfing and more horrible than I shall ever have the power to convey. I dropped my violin and ran from the room.'[2]

It's like having an object ok, to make it simpler, it's like having a surface meshed into let's say triangles in such a way that the parameters of these triangles - like the internal angles, the lengths of the edges and so on - have to be comprehended into previously estabilished interval of values, and based on whether a triangle of the mesh fullfils there requirements, it is rejected or hold. So at each step we re-mesh the triangles that had been rejected. However with a trick: that we re-mesh not only the failed triangles, but also all the triangles adjacent to these triangles. Why? This is the point: without the trick, then it'd be like one gets only one failed triangle, but without the possibility of re-meshing its adjacent triangles along with it as well, then it'd be impossible to re-mesh and it'd be forever doome. Forever. Doomed. Condemned to this inacceptable state of not being acceptable, still of not having the possibility to be improved. So yes, it's like being judged to life (or to death).

[1]: see also claustrophoby.
[2]: 'Infinite Jest', David Foster Wallace.

Thursday 5 May 2011

Adiabatically into the Nirvana






Scogli in maniera tale che le sollecitazioni esterne giungano sempre adiabatizzate, cioè smorzate;
problemi:
  1. È possibilerealizzare ciò? Ha senso? Nel senso, se le sollecitazioni esterne vengono adiabatizzate, non perdono così la loro informazione, la loro essenza? Che cosa sarebbe allora? Il Nirvana?
  2. interferiscono gli scogli anche quando l'internal world vuole agire sull'external one, annullandone così l'azione, gli effetti (o distorcendoli)?

Wednesday 4 May 2011

Che significa tutto ciò?

Una scimmia perde il pelo dal corpo e suona il pianoforte, addirittura con trasporto: che significa tutto ciò?

Armut

Man ist arm, wenn man seinen richtigen Wert nicht mehr anerkännen weiß.

Tuesday 3 May 2011