Come cercava inenarrabilmente faticosamente di spiegare epistologicamente Bruno Conti a Sandro Pertini durante il viaggio che li riportava, campioni del mondo, a Itaca, c'è qualcosa di logico nel dribbling (intendendo con ciò il perchè l'avversario abbocchi a essa) o è tutto piuttosto fondato su errori, su di un'unica grande menzogna fatta linguaggio che gli uomini, maliziosamente o ingenuamente, continuano a perpetrare nel tempo e nello spazio?
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