[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]

Wednesday 26 September 2012

What am I doing here?

What am I doing here?
I've entered a loop...
Soon I'll be out of it,
But I don't know
Whether that's good or not...

Will I enter a loop
Endowed with longer and thinner legs,
So light and soundless
Without even one hair,
That I'll recognize it
Only with time,
Much more time
Than I needed this time?
Or a smaller loop
Which'll make me crazy
And will I believe this craziness
To be manageable
And then yes enter a bigger loop
Mammoth like a Pyramid aside the Nile
But rotating even faster?

Will a breakthrough be there?
But why should a breakthrough be there?
Ok, no breakthrough there...

Should I come to an agreement
Or keep staying in my den
Protected by lightning
On top of the mountain?

Will the Gods cheer to me?
Oh, the same error as before:
Why on earth are they supposed to?
I'd better take a decision;
Listen to my voice
Naked like a virgin,
Argentine water falling on stones,
And then finally stop hesitating.

Will I be able to adhere to my decision?
Oh, this endless rethoric game...
We cannot say
What we'll do;
We can only write down
What is true.

Saturday 22 September 2012

Cosa ci salverà?/2

Cercando di mettersi in salvo in angoli di spazio-tempo insperati da cui partono coni-luce abbaglianti che non si girano all'indietro per rimpiangere il passato... Non solo un assassinio è qualcosa di irreversibile, lo spegnimento per sempre di un fiore che era nato libero, ma anche, per esempio, il solo creare appositamente una piccola ferita come la perdita di tempo dovuta a un appuntamento inutile - nonostante sia pur vero che siamo qui per interagire e che la comunicazione è qualcosa di spontaneo, anzi addirittura di necessario e inevitabile - anche questo potrebbe rivelarsi qualcosa di irreversibile: mancato quel punto che era dietro l'angolo, sotto il naso - due sguardi che non si incrociano - non lo possiamo ritrovare semplicemente facendo all'indietro il percorso d'andata: è andato, per sempre... L'unica cosa che potrebbe salvarci è che comunque non si può dimostrare di aver perso ciò che si potrebbe veramente aver perso, oppure la consolazione che qualcosa di migliore possa trovarsi ad attenderci in fondo al nuovo tragitto... O piuttosto il coraggio di non nascondersi la verità e di continuare a essere liberi pur perendo.

Wednesday 12 September 2012

Letzter Sommer

Nach den Feuerwerken des Sommers
Ist der herbstliche Regen da,
Aber noch nicht kalt.

Was bringt uns der Winter?  
Den hundertsten Durchgang,
wohin, weiß man nicht:
Die leichteste Überraschung,
Eine plötzliche Szene hinter der Ecke,
Beleuchtet von einem Riss im grauen Himmel,
oder die grausamste der Verurteilungen,
Die Langweile des Alltags?

Während der letzte Sommer alte Erinnerungen exhumiert,
Werden schon seine frischen Emotionen  
Von der Kühle des Regens 
In neuen Erinnerungen sublimiert.

Langsam entfernen sie sich alle von uns
und bleiben bei uns;
Wir werden uns an Sie gewöhnen,
Sie werden uns aber immer wieder erstaunen.
Bis wir auch
Nur in den Erinnerungen der anderen 
Leben werden.

Tuesday 11 September 2012

Da Obama ad Angela forcing sul Cavaliere

(Ovvero rielaborazioni inspirate da Claudio Tito, la Repubblica, 8 set 2012)

"Come si può pensare che tra sei mesi possiamo fare a meno del Berluska? La svolta nella seconda guerra mondiale è merito suo». Prima era solo sussurrato nei libri di storia comunisti. Adesso l'idea di un "Berluska-quinquies" sembra essere qualcosa di più della congettura di Fermat, la quale prende corpo intorno al cambio di sesso dei numeri primi che avviene quando questi vengono elevati all'ennesima potenza.

Mentre a Cernobbio, salotto perbene dove vengono orchestrate le porchette più feroci dell'industria e della finanza italiana, gli imprenditori non usano giri di parole nel reclamare che secondo loro in effetti sarebbe meglio non sbilanciarsi troppo, la medesima prospettiva sta lentamente diventando il vero oggetto del confronto tra le forze del centrosinistra. E così non è un caso che domani, quando chiuderà la sua festa di partito a Chianciano, Pier Ferdinando Castini si pronuncerà più o meno esplicitamente a favore di un quinto mandato del Cavaliere. Con una maggioranza che non potrà replicare la "Große Ammukkiaten" tra Partito Democratico (PD) e Popolo delle Libertà (PdL), ma sta di fatto che la congettura (vedi sopra) rischia di rendere infuocato il confronto, soprattutto tra i democratici durante la campagna elettorale.

«Io mi limito a fare i festini in villa fino alla scadenza della legislatura», si schermisce da tempo il diretto interessato. «Non voglio avere altri caxxi per la testa», mette le mani avanti. Eppure il Presidente del Consiglio è consapevole che il pressing nei suoi confronti non viene esercitato solo in Italia. All'estero l'insistenza è spudorata. Basti pensare ad Angela Merkel, che non bombava più dai tempi del liceo fino a che non ebbe il piacere d'incontrare il Silvione nazionale. «Cosa accadrà nel 2013? Dopo le elezioni abbiamo la certezza che il tour di incontri erotici avviati in Sardegna vada ancora avanti?», ha chiesto il 29 agosto la preoccupatissima Cancelliera tedesca con la bava alla bocca. Nel tête-à-tête che si è tenuto in uno Strip-Club a Berlino solo 9 giorni fa, Frau Angela è stata davvero diretta con "Papi". Tanto da costringere l'interlocutore a darle un bel colpo di frustino: «Gli eunuchi che finora mi hanno fatto da scenografia in Parlamento, sarebbero capaci di proseguire benissimo questo lavoro anche senza di me» dichiara Silvio, senza però convincere davvero l'amichetta di Berlino. La quale, parlando in inglese, ha ricordato al suo ospite che in quel momento nessuno poteva vederli (?)...
Del resto persino "Oltreoceano" Berluska ha rapidamente assunto le "redini della situazione" con Obama, quando il presidente americano dubitava di poter contare sul partner italiano per arginare la frigidità di Berlino. E nei dossier che periodicamente l'Ambasciata USA spedisce alla Casa Bianca, si fa riferimento sistematicamente alla "very close friendship" (...). Una cosa così eclatante da risuscitare i morti, tant'è che se è accorto verso la fine di luglio il trio Andreotti-De Mita-Craxi, al quale l'ambasciatore Usa Thorne ha chiesto con una punta di allarme: «Ma davvero vi volete ricandidare?».

Un forcing, appunto, che sta producendo effetti pure in casa nostra. E che può trasformare le prossime primarie del PD in un referendum tra "pro e contro". L'allarme è già scattato ai piani alti dei democratici. La segretaria Bersani è consapevole che sul tavolo esiste anche la carta del Menù, ma a lei di solito piace prendere quello che la casa offre. E finanche il conflitto generazionale e le divisioni tra gli stessi "giovani ribelli" sembrano ormai profilarsi su questo argomento. Basti pensare che Matteo Renzi, il primo competitor di Bersani, ha l'altro ieri incontrato Berluska facendo cadere nel discorso una riflessione piuttosto indicativa: «Ho paura che dopo aver prodotto fino a ora tutto questo seme, esso possa adesso essere semplicemente disperso. Sarebbe un peccato: tanti festini per nulla!» Tant'è che in privato il sindaco di Firenze non nasconde che in caso di vittoria alle primarie potrebbe mettere proprio a disposizione del Cavaliere il suo mandato. E forse non è un caso che uno sherpa esperto come Massimo D'Alema, capace di capire in anticipo dove puzza di bruciato, abbia nei giorni scorsi avvicinato Napolitano per perorare l'ennesima corsa di Berluska verso Palazzo Chigi e, accennando alla circostanza che nel 2013 dovrà essere eletto anche il nuovo Presidente della Repubblica, per accennare all'idea di accoppiare le due cariche su di un'unica persona: "Due piccioni co' 'na fava: perché no?" Una mossa, in effetti, che molti nel centrosinistra considerano una via d'uscita più che onorevole per la segretaria Bersani e per soddisfare le ansie di «stabilità» provenienti dall'estero.

Ma nel maneggio di poltrone che tutti in questi giorni percepiscono, il leader democratico indica anche altre opzioni. Da tempo ripete ai suoi fedelissimi che se per sventura dovesse capitargli di vincere le prossime elezioni, l'ex tessera nr. 1816 della P2 avrebbe comunque un ruolo primario nel governo e di "garanzia" rispetto all'Europa: ministro dell'Economia, degli Esteri, degli Interni e della Sanità. Ma per questa soluzione è indispensabile una vittoria netta del PD, senza il sostegno determinante dei centristi di Castini.

Una situazione, dunque, che presenta tutti gli elementi per rendere burrascosa l'ultima fase della legislatura. Tant'è che lo stesso Berluska è intenzionato a rassicurare la segretaria del PD. «Bersani è stata sempre leale con me - è il ragionamento che il premier fa ogni volta che un interlocutore gli chiede di proseguire il suo mandato - e ogni volta che le ho chiesto di portarmi un caffè in Transatlantico, mi ha sostenuto con decisione. Io sarò sempre leale con lei».

Nonostante i "no" ripetuti in pubblico dal Cavaliere, le manovre per rendere possibile la sua conferma tagliano trasversalmente gli schieramenti. Lo stesso Di Pietro gioca per il "pareggio" e per il reincarico.

Una road map che consentirebbe allo stesso Napolitano di uscire di scena subito dopo il voto senza traumi. E chi sa se prima di allora Palazzo Chigi non decida di convocare almeno un ultimo tanga-party tra LGBT in segno di gratitudine? Se non altro per tutte le volte che il Presidente della Repubblica ha messo la firma sui decreti ad personam, e rassicurare così i mercati e le istituzioni di Bruxelles che tutto andrà avanti come prima.

Cosa ci salverà?

Cosa ci salverà,
La posta di gmail o le energie rinnovabili?
Il movimento 5 stelle, un regalo, o la nostra canzone preferita?
Riscoprire il primo amore, o piuttosto un dottore?
Gli amici ci salveranno? Viaggiare in giro per il mondo?
La fine ci salverà, o gira tutto in tondo?
Il posto di lavoro che da sempre desideravamo?
Un sentimento di tristezza, o un pane caldo la mattina, una carezza?
Ricordare ci salverà? Sì, ricordare - o, piuttosto, dimenticare?
La casa di proprietà? O il governo ci salverà?

Forse il nuovo film di Jim Carrey ci salverà...
O la nuova canzone dei Red Hot Chilli Peppers?
Forse, se andiamo al concerto...
O scrivere il romanzo a cui sempre pensiamo?
O forse soltanto un blog ci basterà...

Monday 10 September 2012

Zenga, Bergomi, Maldini... (Scambi di messaggi su Facebook)

- Scusa, non per farmi gli affari tuoi, ma tutti questi commenti sull'Inter?

- Hm... E allora?

- Come "e allora"? Non li leggi i giornali? La disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è alle stelle, le fabbriche chiudono perché la globalizzazione sposta la produzione nei paesi dove i diritti sindacali non esistono, come la Cina, e la manodopera in confronto non costa nulla; sempre più famiglie varcano la soglia della povertà, in Italia dilagano corruzione, mafia e massoneria, nel mondo le guerre; i privilegi dei politici allargano senza pausa un buco nei conti dello Stato che non saremo mai in grado di pagare, neppure quando privatizzeranno l'acqua, la scuola e la sanità sarà soltanto a pagamento come negli Stati Uniti, e il Manchester United offre 250 milioni di euro al Real Madrid per Ronaldo??

- Sì, lo so cosa intendi, che siamo noi che ci lamentiamo che le cose vanno sempre più male, che non c'è lavoro, giustizia sociale, che i ghiacci si sciolgono, che il clima cambia, che la politica non fa nulla per aiutarci, bensì pensa soltanto a riempirsi le tasche e la gente, piuttosto che scandalizzarsi di ciò, ci si è invece talmente abituata che ormai preferisce vegetare in uno stato perenne di guerra tra poveri in cui si lotta per potersi avvicinare al politico più influente possibile a cui poi asservirsi, piuttosto che fare una battaglia di ideali, e, stante tutto ciò, siamo proprio noi che manteniamo in piedi questo circo che ci succhia il sangue con il nostro abbonamento a Sky, e ci incazziamo come bestie se la bolletta diventa più esosa per poter favorire un progetto sostenibile di lunga gittata come le energie rinnovabili, ma c'abbiamo ognuno due cellulari, e anziché fare l'abbonamento ai trasporti urbani, preferiamo comprarci il SUV coi soldi delle tasse che evadiamo! Però, sai, su Sky danno anche dei bei documentari, sulla Natura, sugli Egizi, sulla Nebulosa di Magellano, film che altrimenti nessuno ti farebbe vedere, sai, anche quelli come li chiami tu "alternativi" che dici che ti piacciono tanto e che ti andavi a vedere da solo in quel cinemetto a Perugia quando facevi l'Università, com'è che si chiamava, Zenith?! Alla fine non è molto diverso che cercarsi un film intero su Youtube, per non parlare di chi addirittura se li scarica pirata! E io la sera, dopo cena, i libri me li leggo, sì, adesso, guarda, è uscita pure una collana di divulgazione matematica - sono sicura che ti piacerebbe tantissimo! Però certe volte rientro a casa stanca e non mi va di mettermi a leggere...

- Sì, capisco... Ma dov'è che lavori?

- Lavoro come ingegnere ambientale presso l'azienda regionale di protezione ambientale, sostanzialmente andiamo in giro a rimuovere l'amianto...

- Ah, bello! Praticamente è un po' come avere una missione, no!?

- Sì, un po' sì, sì... Però stancante...

- Ci credo...

- Senti, - scrive lei, un po' arrossendo - m'è venuta un'idea... Erano così tanti anni che non ci sentivamo, cioè, non è che prima pure... Tu eri così timido... - lui conferma annuendo mentre legge - Adesso che viviamo di nuovo nella stessa città, magari... Io ti ho sempre pensato poi in tutti questi anni!!

- Eh, io pure!!! 

Per alcuni minuti nessuna risposta. Lui incomincia a innervosirsi e allora scrive:
- Senti, ma mi sapresti dire almeno la formazione dell'Inter di quando andavamo a scuola?

Dopo poco eccola lei ritorna, pericolo scampato:

- Certo: Zenga, Bergomi, Maldini,...

- Ma no, quella è quella della nazionale, Maldini giocava col Milan! - la interrompe lui.

- È vero, che sciocca che sono!... Comunque, allora, quello che ti volevo chiedere... - e qui lei diventa ancora più rossa - che fai venerdì sera? C'hai già qualcosa in mente?

- Mmm... No, perché?? - una luce si accende nei suoi occhi.

- No, perché, pensavo... Senti, se ti andrebbe, perché non vieni a cena da me? Sai, c'è la partita - l'ha detto finalmente!

- Ah! E cosa cucineresti di bello??

- Coniglio alla cacciatora e patate al forno?

- Beh, non suona proprio per niente male! Ma di che partita si tratta?

- Ah, ma tu di quello non ti devi mica preoccupare: tu non la vedi mica, la partita, ti faccio sedere con le spalle al televisore!!

- Beh, allora volentieri!!

Thursday 6 September 2012

The result / My officemates

When I entered my office, Andreas started to laugh. No, wait, not to laugh, he just had printed on his face his expression of delighted satisfaction that he always wears when he's about to laugh and to make fun of somebody, and when he knows that this somebody knows that he's about to laugh, this just makes his satisfaction bigger. And his smiling too. Which was about to sublimate into laugh, by the way.
-"Nicola, is it you?"
I looked preoccupied:
-"Who is me??"
-"I mean, you've cut your beard?!"
Seriously, I didn't know how he could still refrain from bursting into laughing.
-"It doesn't look like."
-"It doesn't look like?"
-"Does it look like I've cut my beard or, fine, if you mean that pieces of my beard are missing from the surface of my face and it looks like they were torn out, then you're right, but I didn't mean it; I just happened to kill somebody when I was in the elevator and this is everything I managed to do to change my look before the doors opened. That's everything. I just wanted to shake them."
Of course at this point, like in a chess game where the move of your opponent makes you change completely your strategy, he didn't give me the satisfaction of having made him laugh and just went back to the monitor of his computer. Martha did. She laughed. But as always, while she was laughing she whispered something that I couldn't grasp. I smiled back and nodded to confirm. She liked me, I think... Maybe... At least I made her laugh. Often.
-"So, who did you happen to kill in the elevator??" said Martha while still laughing.
-"Mmm, it is just that our Weltanschaungs were not the same, I mean, he was talking about some patent and so I wanted to take my little revenge, to have the communistic revolution for just one day, all the blades the same length, the same number of blades for each person, say that you have to use them at least more than two times each, let's make two blades for five times, just to allow some free capitalistic spirit of enterprise, do you see, Martha? Ok, let me go back to my Gaussian functions...". At this point, as always, she didn't laugh either, and went back to her monitor, too, as nothing happened, but with a strange expression of indifference on her face which actually was not indifference, because she liked me... I think she didn't understand any longer whether I was joking or what and but since she was discreet, she didn't want to openly have a disagreement with me, probably with nobody, and so...

Wednesday 5 September 2012

Novus ordo seclorum

Basta! Ho deciso: io odio l'uomo bianco! No, non è una questione razziale, intendo l'uomo occidentale, sapete, quello "civilizzato"! Quello della tecnologia e dei brevetti! I brevetti!! Ma porca miseria, mi spiegate perché se c'ho un rasoio Wilkinson e compro le lamette della Tesco, allora la distanza tra i braccetti meccanici del rasoio deve essere quel mezzo millimetro più lunga della distanza tra i due buchetti che stanno ai bordi della struttura di protezione di plastica dentro cui stanno le lamette (se volete vi faccio un disegnino), così che non c'entrano, ma non è che è chiaro che non c'entrano, no, neanche, non c'entrano solamente per quel tanticchio che basta per cui prima di rendersene conto si passa un quarto d'ora abbondante a imprecare e a tagliarsi i polpastrelli delle dita in maniera random! Cavolo, siete crudeli! Ma andate a fare una rapina in banca, lo concepirei di più, ma introdursi così subdolamente nelle intimità delle case, no, questo non lo tollero! Dopo aver impiegato mezz'ora per farmi mezza guancia sinistra a macchie (anzi no destra... Ah, no, stai allo specchio, è proprio la sinistra) con la lametta vecchia che avevo rimesso su, così vecchia che stava lì da prima che mi comprassi il rasoio elettrico (quindi tipo dal liceo), ho deciso, in uno scatto di onore (che sarebbe quella cosa che più ci dovrebbe premere di curare, il nostro onore) ho deciso dicevo che così non si poteva andare avanti, sicché ho preso la lametta nuova tra le dita e ho incominciato a tagliarmi, sia la barba che i polpastrelli che erano rimasti ancora sani da prima. Dopo due minuti mia moglie entrando in bagno ha gettato un urlo disperato di terrore: "Noooo!!!" Girandomi verso di lei e guardandola colla mia tipica espressione inespressiva da pesce rosso in vasca da bagno di quando devo dissimulare qualche casino che ho combinato, ho pensato: "Diavolo, mi sono sbagliato di nuovo tra l'asciugamani per il corpo e le mani e quello per il viso!" "Che fai, Nino??" Era sull'orlo di una crisi di pianto. Insomma pensava che stessi compiendo qualche sciocchezza - ci credo, il lavandino era una pozza di sangue - eh, ormai era diventata una questione d'onore - appunto - tra me e la barba: zaaa! Zaaa!! Zaaaaaa!!! La visione di un volto amato mi ha svegliato dall'incubo e dolcemente riportato sulla terra; dopo essermi ripreso, con un sorriso rassicurante da serial killer ho detto: "Tranquilla amore, la prima sciocchezza che farò sarà soltanto domani in ufficio: il primo che mi ride in faccia per la barba, lo piglio, lo lego alla sedia e incomincio a fargli il solletico con questi rimasugli di peli che mi rimangono sparsi qua e là fino a che non muore dalle risate!"

PS il rasoio elettrico era rotto, se no non si capisce (cioè, in realtà non volevo dirlo che era rotto, cioè non volevo spiegare che non potevo usarlo per motivi di Weltanschaung, ma lasciamo stare)...

PPS non avevo mai pensato che quando si "sala" la scuola, si potrebbe scrivere sul libretto delle giustificazioni, anziché motivi di famiglia, motivi di Weltanschaung...   

Monday 3 September 2012

La bellezza dei libri

La bellezza dei libri dovrebbe essere duplice: da una parte dovrebbe essere rappresentata dai suoi capitoli, ognuno dei quali, preso singolarmente, dovrebbe possedere un senso compiuto come se fosse una storia breve; d'altra parte, al contrario, la bellezza di un libro è rappresentata proprio dal modo in cui i capitoli si incastrano insieme a formare un disegno la cui visione si accende con la scintilla della rivelazione finale.

Nella Divina Commedia di Dante in realtà c'è una terza bellezza: la narrazione prende la forma poetica di terzine a rima alternata. Forse l'unica critica che si può muovere è che il percorso logico che i capitoli seguono sia troppo scontato: Inferno, Purgatorio e Paradiso, nessun colpo di scena, insomma, finale troppo lineare.

Visione dall'alto

Ti immagino mentre schiacci i tasti del computer componendo quell'ode di post che fra poco aggiungerai sul tuo blog, seduto sulla sedia con le rotelle sotto, alla scrivania di legno chiaro alla luce della lampada da tavolo antica, verde; da solo, nel salotto del tuo appartamento al primo piano, né troppo vicino alla strada su cui ogni tanto butti lo sguardo come potrebbe essere un piano terra o anche un rialzato perché lì saresti troppo coinvolto, forse addirittura schiacciato, dai discorsi della gente, le grida dei bambini, i clacson o i fari di una macchina che guida ovattatamente nella notte tarda... Né troppo lontano, come potrebbe essere un piano alto, così alto che le persone apparirebbero minuscole, e allora perderesti contatto... Invece un primo piano è la cosa che fa perfettamente al caso tuo. E il bovindo poi fa il resto del gioco...  

Da lì dove sei quasi appartieni alla strada, quasi, ma non proprio... È un po' come se condividessi con qualcuno un suo segreto, solo che egli non lo sa, che tu lo sai; tuttavia sei così discreto da non dire niente a nessuno. Solo quel piccolo post sul tuo blog sconosciuto dove cambi i nomi alle cose e alle persone, per non farle riconoscere...

Ripetizione n.

Ripetere può essere anche bello. Alla fine non è questo il senso del tempo? Avendo trovato qualcosa che ci piace, usare il tempo di cui disponiamo per ripetere la procedura che ci procura piacere. Può essere fischiettare quella canzone, giocare a scacchi, suonare quel pezzo col pianoforte, l'attività sessuale, può essere tutto...

Questa però potrebbe essere una concezione piatta e passiva, troppo "Cartesiana" se si vuole, o semplicemente classica: il tempo come qualcosa di comunque già dato, prestabilito, che a quel punto noi possiamo decidere come montare o smontare, come un assembramento di pezzi Lego da sfruttare nella maniera migliore. Però dato. All'inizio. Invece questa volontà di ripetizione, questo amore del piacere induce i più abili di noi, i più scaltri, i più attivi a creare e a distruggere tempo: creare tempo per la ripetizione di ciò che desideriamo, distruggerlo per ciò che ad esso toglie spazio.

Saturday 1 September 2012

Vero?

Adesso ho capito in che cosa consiste questo sentimento che mi procura lei quando si è insieme a parlare: quando dico qualcosa, lei guarda prima me e poi mentre ripete le mie parole gli altri per cercare conferma che l'idea che si è fatta di quello che io ho detto è giusta! Un po' come quando fuori dalla stanza da letto di un ospedale un dottore ci ha spiegato come sta una persona: i termini tecnici non li si è capiti, però ci si guarda negli occhi e ci si risponde con lo stesso cenno della testa con cui si è chiesto, che sì, non si sa bene cosa significhi quella parola che il dottore ha detto, però ha detto che è fuori pericolo perchè di solito, se non compaiono complicazioni nelle prime ventiquattro ore, allora il decorso dovrebbe essere senza problemi, "senza problemi" ha detto, vero, ha usato proprio questa espressione? Il dottore è un luminare, oh, è uno importante, non sarà mica arrivato fin qui con le spintarelle, perchè è il figlio di qualcuno, e poi guarda, il dottore non lo sapeva neanche ma le prime ventiquattro ore son già passate - a che ora è successo ieri? Sì, sì, andrà tutto bene... Vero?