[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]

Monday 29 October 2012

Unendliche Liebe

Endlich hatten wir es gemacht. Im Kurs, wo wir uns kennengelernt hatten, eigentlich gab es noch eine andere Frau, die immer gute Laune hatte - und eine blühende Brust auch, sogar oft ein bisschen unbedeckt! Sie lachte über alle meine Witze; es war mir klar, dass wir uns verstanden, und hatte verstanden, dass ich sie hätte haben können, wenn ich es gewollt hätte: Es hätte mir viel Spaß gemacht. Es hätte uns viel Spaß gemacht! Stattdessen hatte sie kaum entwickelte Brüste - das hatte immer auf mich wie ein Abschreckungsmittel gewirkt - eine murmelnde, unsichere Stimme, fast nur ein Zischen, und einen schüchternen Charakter, versnobt?, hatte ich mich gefragt. Anscheinend genau das Gegenteil von meinem... Trotz alledem hatte ich genau sie gewählt: ihre dunklen Haare, gewellt, ihre Augen auch dunkel, tief: sie war bellissima! Also, ich war in sie verliebt! Wir hatten es gemacht und es war gewesen, als hätten wir, wie sagt man?, den Himmel offen gesehen! Wunderbar, ein Traum!
Beide arbeitslos, waren wir Gefangene einer Beziehung mit ausländischen Partnern, dessen gemeinsame Nationalität, obwohl sich beziehend auf die stärkste Wirtschaft des Kontinents (und deswegen in der Lage, uns mehrere Gelegenheiten, eine Arbeit zu finden, zu anbieten), jedoch nicht wirklich für unsere Seele geeignet, so zu sagen. Unsere Liebe stellte dann zumindest ein Gefühl von Befreiung dar, wenn nicht sogar von versprochenem Wiederaufleben.
Wir werden unser Leben ändern, wir werden etwas anders machen, nicht wahr? fragte sie mich, während ich ihre schmale Flanke mit einem Finger streichelte, die in die weiche Linie ihres prallen Gesäßchens weiterführte, dessen Weiße in Kontrast zu dem gebräunten Haut des Rests des Körpers sich abzeichnete. Ich werde mich in Journalismus einschreiben, habe ich so lang darauf gewartet, und du wirst endlich deinen verlangten Roman schreiben! Nein, das ist nicht möglich, kürzte ich ab. Sie war an meine Witze gewohnt und deshalb sagte sie für eine Weile nichts, sie guckte mich einfach weiter an, ruhig. Dann sank ein Gespenst langsam auf sie, wie Nebel in einem herbstlichen Abend auf einem mittelalterlichen Dorf, und ihr Ausdruck fing an, sich zu verdüstern, ihre dunkle Augen jetzt feucht. Und warum nicht? fragte sie, während sie sich anstrengte, die Lippen noch mehr geklemmt zu halten, um weiter lachelnd aus zu sehen, eigentlich, wie man sich im Karussell fester haltet, wenn die stärkeste Umdrehung anfängt, il giro della morte, nur um dem Schlag zu widerstehen, den ich ihr gleich zu geben war. Nun, dass ich dich liebe, kann ich nicht mehr schreiben, beichtete ich.
Sie wusste's ganz genau.
Eine Träne ging entlang die Wange hinunter. Dann noch eine auf der anderen Seite. Schließlich weinte sie leise. Jetzt habe ich Zeit bis zum Ende meiner Tage, um mich zu quälen. Damals empfande ich aber kein Mitleid, weil ich wusste, dass, was passieren würde, nötig war, da es so geschrieben war. Als sie zu sluchzen aufgehörte, stellte ich mich auf sie, nahm ihre Handgelenke mit meinen Hände und führte ihre Arme über den Kopf, haltend sie gegen die Matratze fest, während sie ihre Beine ausbreitete und sie um meine klammert, um mich herein zu lassen. Dann los, mach schnell was du mußt, erklärte sie, ihre Augen geschlossen. Dann machte sie ihre Auge wieder auf and sie starrte mich mit einem Ausdruck unendlicher Liebe an, ich sterbe glücklich. 
Ich legte eines ihrer Handgelenke auf das andere, damit ich beide nur mit einer Hand festhalten konnte; dann legte ich meine andere Hand um ihren Hals. Als ich zu drücken anfing, machte sie ihre Augen wieder zu. Sie hatte verstanden, dass wir nun für die Ewigkeit gebunden waren und, dem nachgebend, zeigte sie mir die höchste Bewährung ihrer Liebe. Deswegen weiß ich, sie hat keine Sekunde aufgehört, mich zu lieben, sie hat mich sogar bis zum Ende so lieb gehabt, dass sie selbst zu atmen aufhörte, wie sie mich aus dieser Verantwortung entlassen wollte, bewusst, dass wir Kinder eines grösseren als wir Schicksales waren.
Ich drückte noch stärker, bis es mir klar war, dass sie tot war. Sie sind verrückt, brach unaufgefordert Inspektor Colombo hervor, eine Maske des Ekels in seinem Gesicht einmeißelte. Man muß so sein, ging ich darauf ein, wenn man bis zur Hölle absteigen und den perfekten Roman zurück hierher an die Oberfläche bringen will.

Thursday 25 October 2012

Tu e lui

La differenza tra lui e te è che lui ha ancora ideali, avoglia se ce li ha, mentre tu non più, niente, finito, stop. È questa quella che tu chiami la sua cattiva influenza, la sua ombra lunga su di te: ricordarti l'involucro vuoto, arido che sei diventato... E tu dici che dovrebbe pure cercarti, scriverti email, chiederti come stai: puah! Sei sceso proprio in basso, non ti riconosco più!

Thursday 18 October 2012

Amore infinito

Finalmente l'avevamo fatto. Al corso dove ci eravamo conosciuti in realtà c'era anche un'altra donna, allegra, con un seno prospero, spesso un po' scoperto, che rideva a tutte le mie battute; vedevo che ci capivamo, e avevo capito che avrei potuto averla, se lo avessi voluto: mi ci sarei divertito sicuramente un sacco. Ci saremmo divertiti! Lei invece aveva dei seni appena abbozzati - la qual cosa aveva sempre per me funzionato da deterrente - la voce a basso volume, incerta, quasi un sibilo, e un carattere timido, quasi snob ero arrivato a domandarmi. Opposto al mio, apparentemente. Invece, nonostante tutto ciò, avevo scelto proprio lei: i suoi capelli scuri, fluenti, i suoi occhi pure scuri, profondi: era bellissima! Insomma, me ne ero innamorato! E il farlo insieme era stato veramente, come si dice, come toccare il cielo con un dito, meraviglioso, un sogno!
Entrambi precari, eravamo prigionieri di una relazione con dei partner stranieri la cui nazionalità comune, seppure corrispondente all'economia più forte del continente (e per questo in grado di offrirci maggiori probabilità di trovare un lavoro stabile), tuttavia non era proprio che si addicesse alle nostre anime, per usare un eufemismo. Il nostro amore rappresentava dunque per noi almeno un senso di liberazione, se non addirittura di rinascita promessa.
Cambieremo vita, cambieremo i nostri lavori, vero? mi chiese lei mentre io le passavo un dito lungo la silhouette del suo fianco sobrio che proseguiva nella linea morbida del suo sederino sodo, il cui biancore si stagliava in contrasto con la pelle abbronzata del resto del corpo, io mi iscriverò a giornalismo, quello che da così tanto desideravo di fare, e tu finalmente scriverai il tuo tanto agognato romanzo! No, è impossibile, tagliai corto io. Lei era avvezza ai miei scherzi e per un po' perciò non disse nulla, continuò semplicemente a guardarmi, calma. Poi uno spettro scese lentamente su di lei e la sua espressione incominciò a rabbuiarsi, i suoi occhi neri ora lucidi. E perché no? chiese lei sforzandosi di tenere le labbra ancora più strette per dare l'idea di continuare a sorridere, ma, in realtà, come sulle giostre ci si tiene più stretti quando inizia il giro più forte, il giro della morte, cercando solamente di resistere al colpo che le avrei dato. Ora che ti amo, non posso più scrivere, confessai.
Lei questo lo sapeva benissimo.
Una lacrima le corse lungo una guancia. Poi un'altra dall'altro lato. Infine pianse silenziosamente. Ora mi resta fino alla fine dei mie giorni per tormentarmi, ma allora non ne provai pietà perché sapevo che ciò che sarebbe accaduto era necessario, perché così era scritto. Quando smise di singhiozzare mi misi sopra di lei, le presi i polsi con le mie mani e le portai le braccia sopra la testa tenendole inchiodate sul materasso, mentre lei allargava le gambe per farmi entrare e per avvinghiarle attorno alle mie. Allora sbrigati a fare quello che devi fare, mi dichiarò a occhi chiusi. Poi, riaprendoli, guardandomi fisso con un'espressione di infinito amore, io muoio felice. 
Io passai uno dei suoi polsi sopra l'altro, in modo da tenerli entrambi con una sola mano, e appoggiai l'altra sul suo collo. Quando incominciai a stringere, lei richiuse gli occhi. Aveva capito che eravamo lagati per l'eternità e, abbandanandosi a ciò, mi mostrava la prova suprema del suo amore. Per questo so che lei non ha smesso neanche per un secondo di amarmi, anzi, lei mi ha talmente amato, fino all'ultimo secondo, che smise volontariamente di respirare, quasi mi volesse sollevare da quella colpa, conscia che eravamo figli di un destino più grande di noi.
Strinsi ancora più forte fino a che non fui sicuro che fosse morta. Lei è pazzo, proruppe l'ispettore senza volerlo, spontaneamente, una maschera di disgusto scolpita sul suo volto. Bisogna esserlo, acconsentii io, se si vuole scendere all'inferno e riportarne in superficie il romanzo perfetto.