[please redial your call (except you don't mind it or give anybody the creeps worrying about hiding that you mind it so nobody's feelings will be hurt)]
I guess I have understood why actresses need to be beautiful, or better say fascinating, have that something... Imagine indeed you're a man playing a scene on top of something with a romantic view behind: you invited your girlfriend to spend the week-end in a nice place abroad to ask her to finally marry you; imagine then that she refuses, putting forward reasons like she hasn't yet got a permanent position and would prefer to reach financial stability before doing such a big step, or things like that... Or anyway, let's say she kindly refuses your proposal for some not completely unreasonable reason, almost as she would like to accept it, but she really cannot: in this kind of scene, at this moment you have to show some kind either of comprehension or of disappointment; imagine the director goes for the second one: you will try to mimic your disappointment by maybe starting moving your right arm to reach her head and give her a caress, but then slowly stopping it until you will leave it suddenly fall by your side and look downwards. In a scene like this, the feelings you will transmit by sketching faint movements of your face will be fundamental, but how on Earth are you supposed to show sorrow, regret, if looking at the actress in front of you is not raising any emotion in you?
This means, in the end, that if you want to pretend, you have yourself to believe in it at least a little bit. Or am I a bleak man who doesn't understand anything of the art of acting neither?
Odio quei conoscenti - tipicamente colleghi di lavoro, persone cioè con cui si spende molto tempo insieme quotidianamente ma con cui non si condivide l'intimità dell'amicizia - che ascoltano i tuoi discorsi - tipicamente durante la pausa pranzo - soltanto per analizzarne pedantemente, grammaticalmente e logicamente, ogni parola e trovare così apparenti inconsistenze e passaggi poco chiari, se non addirittura errori! Tali persone non accettano che vengano espresse idee e sentimenti che chiaramente fuoriescano dai binari della "norma", norma che in sé per sé "è data dalla norma" (?) - che in questi anni, aggiungerei io, in Italia è stata - e viene ancor oggi - canonizzata dal TG5/Striscia la notizia. Odio le persone che si offendono e incominciano a farti la guerra psicologica perché tu non procuri loro spiegazioni non dovute, soltanto perché il tuo ragionamento non è ligio ai canoni di cui sopra: scandalo! Al rogo! A queste persone non posso che ribadire tale concetto: viva la libertà di pensiero e di parola!
La Repubblica soddisfa i miei desideri, li appaga, li sazia: sabato 30 novembre: le prime 9 pagine dedicate a Berlusconi; poi, soltanto a p. 10 si parla del confronto avvenuto in TV tra i 3 aspiranti segretari del PD; ci spiegano i loro programmi almeno, nel caso fossimo interessati - visto mai - ad andare a votare alle primarie e volessimo discernere con il nostro libero arbitrio? Ma neanche per sogno! In compenso veniamo circospezionatamente informati sui loro look, che "Cuperlo è arrivato con un completo grigio animato da una cravatta regimental su una camicia botton down di Brooks Brothers (le portava Kennedy, le ha importate Veltroni)": la Repubblica: grazieee!!!!
3rd floor = (~) a dozen of m... Dalla terrazza della mia camera da letto si poteva vedere la città di fronte; distogliendo lo sguardo dall'orizzonte e accostandolo invece sulla destra si poteva notare come la terrazza, che incominciava dalla cucina e girava intorno al salotto, arrivasse quasi a congiungersi con la terrazza della mia camera da letto: solo un piccolo gap di vuoto - profondo per l'appunto ~ 12 m - le separava. Alzando lo sguardo al cielo la prima nuvola di cui ci si rendeva conto era quella di cemento, grigia, del basso tetto che incombeva sulla testa di chi si fosse trovato in una sponda qualsiasi di quel guado.
Quella combinazione di tetto basso incassettato on top di queste due terrazze vicine ma disconnesse a strapiombo sul vuoto mi faceva pensare a una persona che, nel corso di un atto sessuale, si fosse denudata la parte inferiore del corpo - quella indifesa con le parti intime - lasciando però completamente vestita quella superiore - la parte "maschia" del corpo, quella che di protezione non ha nessun bisogno; oppure a un uccello dal corpo goffo e rotondo ma dalle gambe sottili...
→↓←
→↑←
Un tifone di anni è passato, virulento, e, anche se io son rimasto sempre lo stesso,molte cose son' con esso cambiate; tra queste, è cambiato lo spazio intorno alla mia casa: ora un mare nero colma quell'interstizio tra le due terrazze, è tutto intorno alla casa e corre, fin dove, nessuno può dirlo: la spaventosità infatti di questa massa scura, indistinguibile dalle tenebre ora sempre presenti, frustra persino la volontà di chiunque voglia soltanto porsi tale domanda...
→↓←
→↑←
La guerra è scoppiata e un sottomarino attracca periodicamente alla terrazza: non a quella della mia camera da letto ma all'altra, quella più lunga... Non so se si tratti di un sottomarino amico e io non ho ancora avuto l'occasione di disertare o se addirittura si tratti di uno nemico & I have sogar to play undercover... Esso aspetta lì, a un metro dalla sponda, ma non mi frega: vorrebbero farmi credere che con un passo falso si rischierebbe soltanto una nuotata nell'acqua gelida, ma io so che non è così, io so che è molto peggio: non dimentico il vuoto sotto la casa, vuoto che ora deve essere ancora più terribile, ancora più solitario, ancora più freddo, ancora più buio...
A raso dell'acqua cammino su e giù lungo il parapetto della terrazza nella notte perenne: non voglio e non so quando, finora si è trattato di brevi viaggi, ispezioni, credo di essere stato preso in veste di tecnico responsabile di qualche pezzo specifico del mostro d'acciaio, ma so che prima o poi dovrò partire: se non a evitarlo, spero almeno di riuscire a trovare un modo di partecipare in maniera inerte, senza essere notato e di poter far ritorno a casa il prima possibile, sperando che nulla sia cambiato, che ella sia ancora là ad aspettarmi...
Supponiamo che io sia pronto: se ciò fosse vero, significherebbe che non dovrei continuare a prepararmi, bensì potrei rilassarmi - sapendo di essere pronto - e usare il tempo che ancora manca all'appuntamento per fare qualcos'altro, per esempio scrivere un post sul mio blog...
Supponiamo invece che non sia pronto, che abbia dimenticato qualcosa di really important e che avrò ancora meno tempo per riparare a ciò: in questo caso sarebbe meglio lasciare il post così com'è senza neanche rileggerlo per vedere se ci sono errori e riprendere di corsa la mia preparazione all'appuntamento!
Lo sportello si apre automaticamente: entro: è buio pesto; mentre mi metto seduto in posizione, lo sportello si richiude: adesso sono completamente isolato dal resto del mondo. Per concentrarmi su ciò che dovrò fare, semplicemente non ci penso, bensì cerco di lasciare la mente libera di sfogarsi andando a pensare a quello che vuole essa, come le fiamme che si trasmettono spontaneamente di ceppo di legno in ceppo di legno per attiguità finché nel camino non rimane solo cenere.
Provo a convincermi che non ho nulla da perdere e in effetti credo di riuscirci: andare avanti era l'unica, tornare indietro sarebbe stato impossibile... Dopo che alcuni istanti transiscono, il mio pensiero esce e mi ritrovo a passeggiare su una stradina vicino casa: è sera ed è buio, io sono uscito dal lavoro - un pomeriggio faticoso, è il momento cruciale del progetto, ma sono un po' in anticipo, così che posso prendermela con calma e godermi questo ottobre mite... Cinque minuti tutti per sé... La distinzione nella lingua inglese tra i termini "labyrinth" e "maze"... Poter tergiversare, scaldarsi le ossa al sole, bere un caffè al bar... Perdersi... Ritrovarsi...
Sfilo davanti a case con luci accese: sono cucine, le riconosco dalle posate che sbattono, dai rumori metallici di teglie e ho un déjà vu pensando a quando, ricoverati all'ospedale, si guarda fuori dalla finestra con invidia la gente che, inconsapevole del male che potrebbe essere, cammina tranquillamente per la sua strada, coscienti però del fatto che, una volta fuori, prima o poi anche noi ce ne dimenticheremo e prenderemo a passeggiare anche noi di fronte a ospedali senza neanche accorgerci della loro presenza...
Case: sono conscio del fatto che potrei non tornarci mai più, a casa, ma questo pensiero non mi scalfisce: bene, vuol dire che sono pronto. Con la mente ritorno nella cella iperbarica, apro gli occhi e di fronte a me incomincia a formarsi un chiarore di ghiaccio. Quando lo schermo ha preso forma, con la coda dell'occhio vedo il pubblico in delirio sugli spalti; lo so, urlano e si agitano come piccoli bambini, come bestie, me li posso benissimo immaginare, ma guardare, guardare li posso soltanto con la coda dell'occhio, perché la mia concentrazione deve rimanere focalizzata lì, oltre il muro da superare, il mio scopo, la mia meta è aldilà e mi aspetta: sono la perfezione, non posso mancarla.
Mi arriva il segnale via radio: accendo il motore lentamente, con calma e sicurezza, come un operaio specializzato che da sempre lavori alla sua macchina, macchina che ha imparato a conoscere in ogni minimo dettaglio, sia esso una virtù o una necessità: "una fresa da quattromila e ottocento cavalli vapore signori, sì, una fresa che taglia l'ottone come burro e che potrebbe far finire il mondo in quell'istante, se soltanto lui lo volesse! Ma lui non lo vuole, no, non lo vuole, lui vuole soltanto conquistarlo, il mondo, ha preso questa decisione: mettere il mondo ai suoi piedi!"
Adesso il motore lo sento: un rumore basso, assordante; ad esso congiunte le sue vibrazioni... Calma e sicurezza: adesso sono come un predatore a caccia: ho preso le misure, sono un cacciatore esperto, un conoscitore in questo campo: è fatta, la preda non mi può più scappare, nessun evento fortuito potrebbe più salvarla. E più aspetto, più torturo la mia preda, più le do a capire che per essa non c'è più speranza: sono istinto animale allo stato puro.
Calma e sicurezza, poi accelererò e condenserò nella mia azione diretta al mio obbiettivo tutta l'energia che sono riuscito ad accumulare: sono eccitato, un proiettile pronto ad essere esploso e colpire senza esitazione, non lo so perché lo sto facendo, sento solo che adesso io, stuntman, pompiere e austronauta in una sola persona, sono in ballo e devo soltanto ballare: vado!
Così come si dice che la notte porta consiglio, questa notte il riposo deve aver sgombrato la mia mente dalle preoccupazioni del giorno prima, visto che al risveglio mi sono trovato profondamente immerso in riflessioni su me stesso - riflessioni dal sapore fortemente rivelatorio e che questa volta sono riuscito, correndo in cucina a prendere il taccuino, a non lasciar evaporare come solitamente accade coi sogni...
Credo dunque di essere un maniaco, non in maniera normale però, bensì maniacale: il ground state di un maniaco in maniera normale consiste infatti nel fissarsi su certe idee o comportamenti senza assolutamente prendere in considerazione alternative; a me invece piace sì fissarmi, ma l'oggetto delle mie fissazioni è variabile; è questo ciò che definisco essere maniaci in maniera maniacale.
Le mie manie non sono dunque fisse, ma variabili nel tempo, andandosi così a integrare vicendevolmente e componendo uno spettro di interessi la cui ampiezza è sicuramente tipica più della persona apparentemente normale che di quella normalmente maniaca; tuttavia, però, non si tratta tanto di specifiche manie l'una dall'altra distinta, quanto piuttosto di un'unica mania recondita, posta cioè a un livello di astrazione più in alto - o meglio più in basso: un'iper-mania (o ipo-mania?), una mania dietro le mie manie esplicite, una mania dietro le quinte alla regia delle altre... Domandarsi quale sia il senso della vita non equivale forse a domandarsi che cosa ci sia di interessante in essa? E trovare qualcosa di interessante non è forse seguire una mania? E allora, se così fosse, crearsi una vita, un'identità, proprio nel senso quotidiano di ciò, non equivale a trovare equilibri per collegarle tra di loro, queste tante manie?
A questo punto, abituati a una certa normalità (ovvero a un certo gruppo di manie che interagiscono tra di loro in maniera uniforme, stabile, che si ha cioè coscientemente o meno sotto controllo), sorprendere una mania con un'altra che a prima vista nulla sembra avere in comune con la prima, o guardare una vecchia mania da un nuovo punto di vista, non potrebbe corrispondere al comportamento stravagante di qualcuno, o magari alla buona idea di qualcuno più normale? (E ancora, per esempio, quando, non avendo ancora capito cosa sia l'amore, la ferita di qualcuno che amiamo e che ci tradisce non è semplicemente l'epifania di una mania?)
Questa mania che giace più in profondità, nell'architettura del mio essere, è allora forse una mania di come collegare tra loro le mie manie? Fatto sta che è come se ci fossero due persone in me: il padrone e lo schiavo; quest'ultimo è un semplice maniaco, il quale viene sfruttato dal primo per soddisfare ai suoi bisogni di conoscenza, o, se volete, con un linguaggio più tecnico ma anche più scarno, per acquisire informazioni. In generale lo schiavo viene sfruttato dal padrone, nel senso che il padrone ordina allo schiavo ciò di cui si deve occupare in maniera maniacale; lo schiavo va e incomincia a occuparsi in maniera maniacale di ciò che il padrone gli ha indicato, mentre quest'ultimo se ne rimane chiuso nel suo palazzo seduto sulla sua poltrona di fronte alla finestra che domina il panorama e incomincia a ricevere le informazioni che lo schiavo incomincia a mandargli; sulla base di queste ed eventualmente altri input, siano essi memorie o input esterni del momento, prima o poi l'opinione del padrone si trasforma, per cui lo schiavo viene richiamato e gli viene impartito di abbandonare la vecchia mania e di incominciare a occuparsi di una nuova.
Lo schiavo manca della capacità di pensare in maniera critica, bensì sa solo ubbidire come un soldato che esegue gli ordini del suo comandante: ha un modo di comportarsi normalmente maniacale. Il padrone invece ha un modo di essere maniaco per così dire "frattale": le manie dietro cui lo schiavo viene fatto correre infatti tendono a ripetersi in mezzo a quelle nuove che compaiono; poi queste nuove prendono pure a comparire di nuovo, in mezzo a quelle più vecchie, e a quelle più nuove; l'insieme delle manie forma così una struttura che tende a replicarsi a tutte le scale di grandezza. Evidentemente il mio modo di essere maniaco in maniera maniacale consiste in questa struttura dinamica delle manie, mentre un insieme statico di manie corrisponde a un modo normale di essere maniaci.
- Certe volte capita anche a me... Si spinge il tasto sbagliato, la pagina si chiude e se si prova a tornare indietro, non viene ricaricata...
-
- Peccato... Per te intendo: mi avevi rimontato...
-
- Much aido about nothing: e va be', capita...
-
- Oh, io i punti me li son presi, spero che tu non ti sia offeso per questo... Sai com'è, tanto tu oramai... Sarebbe stato un peccato lasciarli lì...
-
- Cioè, peccato non sarebbe stato in quanto, come tu ben sai, l'indispensabile è invisibile, e quindi lasciare quei punti lì sarebbe stato un simbolo di rispetto...
-
- "Rispetto": ah, questa parola dimenticata...
-
- Sì, lo so, probabilmente è solo una questione soggettiva, o forse interattiva...
Penso
che la società sia una costruzione mentale che usiamo per interpretare
la realtà che ci circonda, sia nel bene che nel male di ciò che questa
affermazione vale (naturalmente di base nel bene); una volta costruito
questo modello, cerchiamo un comportamento che ne rispetti le regole del
gioco e, più in generale, i principi; chiaramente il modello sarà
sempre sempre imperfetto, non solo per la nostra capacità finita di
conoscere, ma se non altro perché la realtà è in continua evoluzione;
più o meno spesso la realtà ce lo fa notare, obbligandoci così a
modificare il modello di società che fino a quel giorno, a quell'ora, a
quel minuto, a quel secondo ci aveva messo più o meno al riparo da
imprevisti; di conseguenza dobbiamo modificare anche il nostro
comportamento. Alcune volte ciò accade molto repentinamente e dobbiamo
prendere una decisione, senza magari avere tempo a sufficienza per
individuare la soluzione "migliore"; in questi casi ci guida la paura, o
il coraggio, a seconda di quanto ci eravamo astrattamente preparati a
situazioni di emergenza, o a seconda della nostra indole, del nostro
carattere... Ho avuto da poco la gioia di diventare padre e, in questo esperimento mentale in cui in questa situazione la vittima fosse stata mio figlio, non c'è
bisogno che vi dica cosa penso avrei fatto... Per chi non ha figli, pensate a
vostra madre, o alla persona più cara che avete sulla Terra... Brandire
anche soltanto la pistola, o sparare alle gambe per bloccare lo strazio
senza uccidere nessuno... Non sto dicendo che voglio che il posto dove
vivo diventi come il far west (vedi il Texas di oggi nell'immaginario
collettivo di noi europei di oggi), però, visto che nella nostra società
il diritto del porto d'armi è riconosciuto... Voglio dire, si
sarebbe potuti intervenire anche soltanto lanciando un sasso o cercando
di lottare a mani nude, ognuno fa quel che (vuole e) può: sareste
contrari anche a ciò? Ci si starebbe sostituendo alla polizia anche in
questo caso?
PS allora i partigiani sarebbero stati soltanto dei fuorilegge?
Queste sparate su internet che pretendono di avocare a se stesse di stabilire che l'intelligenza artificiale non raggiungerà mai il livello di quello umana: bah...
Seppure secondo alcuni i partiti di destra e di sinistra non esistano più, nel senso che oramai sono diventati tra di loro indistinguibili, è certamente vero che per altri almeno le due ideologie, quella di destra e quella di sinistra, continuano a funzionare per loro come punti di riferimento in base ai quali orientarsi.
Detto ciò, credo che, paradossalmente, uno dei motivi che blocca molte persone dall'aderire all'M5S sia appunto l'impossibilità di inquadrarne la collocazione nel panorama classico (destra/sinistra) della politica, tanto è vero che probabilmente quasi tutti gli attivisti dell'M5S sono mossi da un senso di protesta contro i "vecchi" partiti, tutti, nessuno escluso; perdipiù basti pensare all'oramai famosa formula coniata da Beppe Grillo: PdL = PDmenoL.
Ma supponiamo, per esempio, che un elettore del centro-destra, deluso dall'azione degli svariati governi Berlusconi o schifato dall'ennesimo caso di corruzione e decisosi a votare qualcuno che finalmente faccia piazza pulita, qualcuno che ristabilisca l'ordine e un minimo di decenza, si sia avvicinato all'M5S, dapprima leggendo regolarmente il blog di Beppe Grillo, e poi magari iscrivendosi al Meet-up della città più vicina a quella della sua residenza, alle cui riunioni però non può che partecipare saltuariamente; supponiamo inoltre che questo nostro caro elettore trovi interessanti alcuni spunti, mentre altre idee lo lascino leggermente perplesso: come potrà il nostro caro ex- ? -elettore di centro-destra essere sicuro, votando l'M5S, di non finire dritto-dritto in pasto al nemico? Certo, il fatto, opportuno per l'esempio specifico dell'elettore di centro-destra, che proprio dopo queste elezioni del febbraio 2013 l'M5S si sia rifiutato di stringere un'alleanza di governo col centrosinistra potrebbe rappresentare una qualche garanzia, ma tuttavia il dubbio continuerebbe a persistere... Il non statuto del movimento forse?
Io ed Eliano ci azzuffiamo sul letto matrimoniale o sul divano del salotto come due gattini: non è che io voglia travalicare i nostri ruoli, ma poiché egli è il primogenito e non ha ancora fratellini, diciamo che mi presto (molto volentieri) ad assolvere a questa funzione in mancanza di chi di dovere. Nonostante la mia netta superiorità fisica, l'esito delle nostre lotte non sempre è scontato; ciò grazie alla scaltrezza di Eliano, il quale è in grado di elaborare piani sempre più sagaci. Per esempio l'altra sera egli si è silenziosamente infilato nella lavatrice mentre la mamma la riempiva, senza però da ella farsi notare; al momento dell'accensione del marchingegno, Eliano si trovava bello acquattato tra un lenzuolo e una camicia del babbo. Il piano ha funzionato perfettamente, tanto che alla mattina dell'indomani, quando la mamma è andata a ritirare i panni dalla lavatrice, non si è assolutamente resa conto della presenza di Eliano, il quale giaceva, come mostrato in Figura 1 in alto a destra, come un asciugamano qualsiasi nella vaschetta di plastica dove siamo soliti riporre i panni lavati per ritrasportarli indietro dalla lavatrice all'appartamento. In questo modo Eliano è riuscito a infiltrarsi, furtivo come un puma, nella camera da letto dove il babbo, ignaro di ogni pericolo,ancora giaceva addormentato ed inerme. Così facendo ha potuto sferrare il suo attacco senza possibilità alcuna per il babbo di difendersi!
Fig. 2: stremati dal combattimento?
Beh, complimenti a Eliano per l'astuzia del piano tanto diligentemente portato a termine e in ogni suo dettaglio curato. O quasi, perché evidentemente qualcosina deve essere andato storto - forse troppi giri di centrifuga nella lavatrice - visto che Eliano, gettatosi a peso morto su di me, dopo avere incominciato a contare fino a 10 affinché la vittoria del combattimento gli venisse ufficialmente assegnata, non è riuscito ad arrivare neanche a 8 che si addormentato! È così che più di un paio d'ore più tardi, verso le 11, svegliato dal languore del mio stomaco vuoto, mi sono ritrovato (vedi Figura 2) questo pesciolettino sudato tra l'imbottita e il mio petto che dormiva ancora come póchi!!!
FIRENZE* - "Se Berlusconi l'anno prossimo si manterrà in questa
condizione di grazia, di sicuro lo prenderemo in esame: Giuda ballerino, sembra un giovincello!". Licio Gelli per la prima volta apre concretamente le porte a una
possibile convocazione ai Mondiali del Brasile per il nuovo presidente della Camera. Proprio ieri Berlusconi ha superato Bettino Craxi nella graduatoria delle convocazioni a comparire in tribunale dei politici più corrotti di sempre, raggiungendo quota 226.
Gelli
ha anche analizzato il clima di tensione che si respira nella politica
italiana: "Lo sfogo di Fufi Alfano? Questo clima non mi piace, ma dobbiamo dare
un contributo perché possa migliorare, appunto anche abbaiando se necessario. Fufi Alfano ha ragione,
queste situazioni sono talmente esasperate e violente che possono dare
fastidio e far pensare a un PM da cambiare. All'estero, dove le elezioni vengono
vissute quasi come un evento sportivo e con forte emozione e poi però la sera ognuno torna a casa sua e tutto rimane come prima, questi aspetti non ci sono. In
Italia invece c'è molta violenza, esasperazione, provocazione. Il nostro
compito è essere corretti e non accettare le provocazioni", prosegue il CT azzurro. "Andare all'estero?
Guardando al passato potrei dire che per esempio in Tunisia Berlusconi potrebbe avere la possibilità
di farsi i caxxi propri e non di dover disperdere seme a vanvera, però non sono sicuro, i tempi cambiano".
Un esempio che deve arrivare dagli stessi protagonisti della politica: "Noi
siamo i Responsabili del nostro comportamento in aula", aggiunge dalla manifestazione che ha avuto luogo di fronte al tribunale di Milano uno Scilipoti entrato da poco a far parte del Team azzurro come massaggiatore.
"Dobbiamo iniziare noi e avere un grandissimo disprezzo nei confronti degli
elettori. Se ci sono provocazioni come quella secondo cui cittadini onesti vengano obbligati a pagare le tasse, bisogna avere la forza di reagire in maniera ferma. L'esultanza? Ognuno è libero di
esprimere le proprie emozioni, ma c'è una linea sottile tra i festini organizzati da er Batman e quelli di Arcore".
Parlando
dei singoli, il CT ha avuto parole di elogio anche per il presidente uscente del Senato, Renato Schifani: "Ha grande
motivazione, riesce sempre a essere il più concentrato alle riunioni. Abbiamo sempre
detto che rappresentava un'opportunità straordinaria per l'Organizzazione, è un peccato che debba uscire di scena proprio ora.
Lo Schifa - come paternalmente lo chiama Gelli - aveva comunque bisogno di riposarsi; ora però noi pensiamo a lui come al nostro candidato alla presidenza della Repubblica e perciò tornerà presto ad allenarsi ferocemente [per questo è stato ingaggiato Gattuso, ndr], lavorando sui dettagli e su questo ruolo.
Sa che altrimenti lo mandiamo a raccattare palloni alle partite delle giovanili del Milan".
Tra gli
eletti al nuovo Parlamento tanti sono alla prima esperienza politica, tante donne, tanti giovani, ma
gli elementi di rottura con il passato non finiscono qui. Anche l'elezione a sorpresa alla presidenza
della Camera di un giovane Silvio Berlusconi, ex portavoce
dell'Agenzia ONU per i rifugiati politici, candidato nelle liste di Rivoluzione Democratica e presentatosi in
Transatlantico coi capelli rasta e occhiali da sole in stile Scilipoti, ribalta tutte le
previsioni della vigilia e segnala un forte cambiamento.
Scilipoti @ sfilata moda Milano.
Oltre
ai Bunga Bunga Party, la notte può portare qualche volta per sbaglio
anche consiglio, e quando tutti davano ormai per scontata una
soluzione nel solco della "vecchia politica", con il
Partito Repubblicano Italiano deciso dall'incomunicabilità con le altre forze
politiche a eleggere il suo capogruppo a Montecitorio Giuseppe
Mazzini, ecco che dal cilindro del Mago Zurlì è uscita fuori la
proposta in grado di sparigliare una partita apparentemente bloccata.
La candidatura del Berlusconi alla guida della Camera nel corso della
quarta e decisiva elezione è stata lanciata infatti in tandem con
quella del Pacciani per la presidenza del Senato alla terza
votazione.
Silvio cool in Transatlantico.
Una
mossa inaspettata, che ridà fiato e credibilità tanto a Rivoluzione Democratica quanto al progetto di convergenza con il Movimento "Le 7
Stelle di Hokuto-della-serie-se-te-mando-affanculo-te-faccio-splode-la-testa-come-un-fanellu". Da un lato
il Berlusconi, per il suo passato, il suo essere uomo (un bell'uomo aggiungiamo noi), la sua verde età e
soprattutto per le sue esperienze professionali (soprattutto notturne, instancabile lavoratore), rappresenta
senz'altro un elemento di rottura devastante con il passato che difficilmente
potrà essere ignorato da chi chiede un rinnovamento all'interno della stessa Rivoluzione Democratica, ma soprattutto dai 7 Stelle di Hokuto.
Del
resto a dare il segno tangibile della svolta autocratica è stato anche il
discorso d'insediamento pronunciato dal Berlusconi, con richiami agli "ultimi", agli "evasori", al cubismo, ai detenuti (!) e alla
necessità di porre fine alla violenza sulle donne (?). "Sono
sicuro che, in un momento così difficile per il Paese, insieme
riusciremo ad affrontare l'impegno straordinario di rappresentare nel
migliore dei modi le istituzioni repubblicane", ha detto
riconoscendo al presidente uscente Gianfranco Fini di aver "svolto
con responsabilità la sua funzione istituzionale" (??).
"Arrivo
a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e
rappresentare i diritti degli ultimi, dalle feste pop di Villa
Certosa a tutte le altre periferie del divertimento, alla fine del
mondo dove gente stra-fatta, sbal-lata esdra-iata su pratini d'erba umidiccia non sa neanche di stare vomitandosi addosso,
tanto è annoiata dall'ennesimo banale Bunga Bunga. Esperienze che mi
accompagneranno per sempre e che da oggi metto al servizio di questa
camera […] a mio giudizio un po' troppo grande", ha aggiunto, "ma
meglio così: abbiamo trovato dove mettere il lettone di Putin, ma soprattutto potremo finalmente invitare anche tutti quegli sfigati
che nessuno mai si sognava di invitare alle proprie feste di
compleanno. E poi veniteci a dire che non siamo democratici! Farò in modo - ha promesso ancora sempre sulla stessa onda - che
questa istituzione sia anche un luogo di cittadinanza per chi ha certi
desideri repressi. Il mio pensiero va anche a chi ha perduto i
capelli", ha proseguito, per "dare piena dignità ai gonzi, a chi ci crede e per ingaggiare mignotte contro la castità e non contro la casta".
Perché "in quest'Aula sono stati scritti i principi fondamentali
della nostra Costituzione, la più figa del mondo; principi che noi
totalmente ignoriamo e allora quest'Aula dovrà dare sfogo alla
sofferenza sessuale di una generazione che ha dimenticato che Ruby è
la nipote di Mubarak, che è prigioniera dell'incubo di non riuscire a trovare l'aggancio giusto per fare carriera, costretta spesso a tirar fuori i propri giocattoli
sado-masochistici solo in cabina elettorale".
Parole
scandite da un susseguirsi di applausi e sprizzi, diventati un vera e
propria, lunga standing eiaculation quando il neo presidente della
Camera avverte che "dovremo stare accanto a chi è andato a certi festini finanziati coi soldi pubblici dei gruppi consiliari alle regioni senza trovare la macchinetta automatica dei
preservativi nella toilette e ai tanti detenuti che ancora oggi vanno
in galera per la semplice assurdità di venire giudicati da uno là
completamente deforme che siede con una tunica nera completamente
demodé che si crede di essere chi sa chi e non si sa chi ce l'ha messo".
"Dovremo
- ha insistito Berlusconi - dare strumenti a chi ha perso il gatto, o
non lo ha mai trovato; a chi rischia di smarrire perfino l'ultimo
sollievo delle case di tolleranza; ai cosiddetti ricercati che
nessuno di noi si è mai sognato di segnalare alla Polizia e ai tanti
evasori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia
italiana".
"Questi diritti sono stati scritti in Parlamento - ha
detto ancora - ma poi furono deportati fuori da qui, riportando l'Italia e
gli italiani a una giusta atmosfera medievale".
"Questo è un
Parlamento largamente rinnovato, scrolliamoci di dosso ogni indugio
nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà
riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo.
Facciamo di questa Camera la casa della politica bona", è
stata infine in romanesco, alludendo all'ultima delle Olgettine
elette, l'esortazione programmatica.
Cioè, è diventato automatico, conosco la sequenza e lo faccio senza pensarci, senza chiedermi se lo voglio oppure no... È come essere entrati in un circolo vizioso, in un loop; chi mi salverà? O piuttosto riuscirò a salvarmi da solo? Probabilmente ho bisogno dell'aiuto di qualcuno, magari proprio di quel qualcuno da cui meno te l'aspetti, un po' come Gesù, un bambino nato per salvare l'umanità...
L'email, la Repubblica e Facebook: un bel trittico, non c'è che dire...
L'email la uso per trovare lavoro, sicché è un must; prima il dovere e poi il piacere, e visto che vivo all'estero, un piacere per rimanere in contatto con la propria patria (anche se talvolta sarebbe meglio quasi dimenticarla) è ancora più benvenuto... Poi si potrebbe pensare che leggere il giornale (ok, sovvenzionato anche coi soldi pubblici, però, a parte la pausa imposta dalla depressione che mi era causata dal leggere quotidianamente delle malefatte di Berlusconi e contemporaneamente dalla tristezza di constatare che questo quotidiano non sapeva andare oltre ciò, lo leggo da quando ho 3 anni) faccia parte del dovere civico di un cittadino, sicché, per avere il piacere puro, vai con Facebook!
Mi son chiesto perché la Repubblica e non il blog di Beppe Grillo, visto il crescente fastidio che la Repubblica mi ha incominciato a causare con il suo astio nei confronti dell'M5S (tra parentesi, ma secondo voi lo indicano solo con la sigla per cercare di non fargli pubblicità?)... Forse perché fastidio ha incominciato a procurarmelo anche il blog di Beppe Grillo, coi suoi soliti luoghi comuni, in primis PD = PdL (corollario: PD = Pd(meno)L)?
Con lei Florentino Ariza aveva imparato quello che aveva già provato più volte senza saperlo: che si può essere innamorati di diverse persone al contempo, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna. Solitario tra la folla del molo, si era detto in un accesso di rabbia: "Il cuore ha più stanze di un casino".
Da "L'amore al tempo del colera", di Gabriel García Márquez.
T'agghio vista de nascostu Che ji'i da sóla a scòla, C'avi'i 'na camminata Che 'n se potìa parpa' Ch'adera ghìa sparita! 'N sapi'i gniende tu, 'N sapi'o gniende manco...
Tu 'n sapi'i gniende De che io pe' te pro'a'o. Quanno mai te 'ncontrerò E te dirò: "Quanno s'i bella!"? Quanno mai te pijerò pe' mano Pe' fatte na carezza? "Porteme a lu mare", Me diristi tu; Io te sorriderìa E po' t'arisponnerìa: "Lu sole splenne: E scì che te ce porto!".
'N piedi, l'acqua fra le gamme Guardimu l'orizzonte; Lu fiancu gnudu tua Che se squaglia a fianco De quillu gnudu mia Me manna 'n'emozio' Che corre dentr'all'ossa Su pe' la schiena... Li capiji tua lunghi Che svolazza co lo ventu: Tu cuscì libera, Io cuscì cundendu...
T'ho visto arrivare in spiaggia Scivolando con lo skateboard Sulla sabbia secca: Ridevi, eri felice ed eri accompagnata dai tuoi amici.
M'hai visto con la coda dell'occhio, Ti son venuto a cercare; Al bar ho versato l'acqua nel contenitore sbagliato: un portacenere! "Ma che cazzo faccio?", Mi è lentamente ma inesorabilmente scappato, Come la pipì a un bebè: Ero emozionato. Tu ridevi, eri felice... Sono andato al bagno Per cambiarmi il costume bagnato Ma quando son tornato tu non c'eri più. Allora mi son rituffato... In acqua in mezzo alle onde ti ho ritrovato.
Man weiß nicht, was eine Stadt ist, weil sie so viel anzieht, dass es immer so viel los ist, dass sie sich dauernd ändert, d.h., man kann keine Definition Stadt geben; deswegen sollte ich meinen Sohn "Eliano" heißen!
E invece semplicemente Unacappa piattadi grigi nuvolotti,
In tutte le direzioni estesa;
Lentamente i colori si smorzano, Il pallore del giorno si affievolisce... Tutti vanno a letto E nessuno si risveglia! Almeno ci concedessero Un ultimo giretto in macchina: Fluido vagabondare solitario Per le note strade deserte: Addio mondo, addio colline, Allo stereo malinconiche note Cullano i vergini segreti nostri. Il mare plumbeo serra l'ultimo spiraglio stellato: Ora il plotone d'esecuzione è pronto Ma nessun altro lo sa; Niente più parole straniere, Solo musica che decade Nel silenzio e poi la pace.