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Tuesday 19 November 2013

Acqua fredda e scura

3rd floor = (~) a dozen of m... Dalla terrazza della mia camera da letto si poteva vedere la città di fronte; distogliendo lo sguardo dall'orizzonte e accostandolo invece sulla destra si poteva notare come la terrazza, che incominciava dalla cucina e girava intorno al salotto, arrivasse quasi a congiungersi con la terrazza della mia camera da letto: solo un piccolo gap di vuoto - profondo per l'appunto ~ 12 m - le separava. Alzando lo sguardo al cielo la prima nuvola di cui ci si rendeva conto era quella di cemento, grigia, del basso tetto che incombeva sulla testa di chi si fosse trovato in una sponda qualsiasi di quel guado.

Quella combinazione di tetto basso incassettato on top di queste due terrazze vicine ma disconnesse a strapiombo sul vuoto mi faceva pensare a una persona che, nel corso di un atto sessuale, si fosse denudata la parte inferiore del corpo - quella indifesa con le parti intime - lasciando però completamente vestita quella superiore - la parte "maschia" del corpo, quella che di protezione non ha nessun bisogno; oppure a un uccello dal corpo goffo e rotondo ma dalle gambe sottili...

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Un tifone di anni è passato, virulento, e, anche se io son rimasto sempre lo stesso, molte cose son' con esso cambiate; tra queste, è cambiato lo spazio intorno alla mia casa: ora un mare nero colma quell'interstizio tra le due terrazze, è tutto intorno alla casa e corre, fin dove, nessuno può dirlo: la spaventosità infatti di questa massa scura, indistinguibile dalle tenebre ora sempre presenti, frustra persino la volontà di chiunque voglia soltanto porsi tale domanda...

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La guerra è scoppiata e un sottomarino attracca periodicamente alla terrazza: non a quella della mia camera da letto ma all'altra, quella più lunga... Non so se si tratti di un sottomarino amico e io non ho ancora avuto l'occasione di disertare o se addirittura si tratti di uno nemico & I have sogar to play undercover... Esso aspetta lì, a un metro dalla sponda, ma non mi frega: vorrebbero farmi credere che con un passo falso si rischierebbe soltanto una nuotata nell'acqua gelida, ma io so che non è così, io so che è molto peggio: non dimentico il vuoto sotto la casa, vuoto che ora deve essere ancora più terribile, ancora più solitario, ancora più freddo, ancora più buio...

A raso dell'acqua cammino su e giù lungo il parapetto della terrazza nella notte perenne: non voglio e non so quando, finora si è trattato di brevi viaggi, ispezioni, credo di essere stato preso in veste di tecnico responsabile di qualche pezzo specifico del mostro d'acciaio, ma so che prima o poi dovrò partire: se non a evitarlo, spero almeno di riuscire a trovare un modo di partecipare in maniera inerte, senza essere notato e di poter far ritorno a casa il prima possibile, sperando che nulla sia cambiato, che ella sia ancora là ad aspettarmi...

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